LE PAGINE BIANCHE DI ANNE FRANK

giovedì 23 aprile 2015

    Il destino ha voluto che le sorelle Frank riuscissero a resistere agli orrori di Auschwitz e a quelli di Bergen-Belsen fin quasi alla fine della guerra. In base ai diversi racconti delle sopravvissute che affermano di averle incontrate, ho provato a raccontare quello che dev’essere stato lo sconvolgimento interiore dell’oramai sedicenne Anne Frank a quel tempo ancora sconosciuta al mondo, che cerca a tutti i costi di sfuggire alla morte solo con la forza dei propri pensieri. Ho desiderato immaginarmela serena e positiva nelle insidie del campo di Westerbork, in preda alla paura e ai dubbi e tuttavia risoluta, durante la terrificante prova nel lager di Auschwitz. Ho ritenuto infine che, pur in preda alla disperazione, fosse ancora forte e mai doma negli ultimi giorni di prigionia a Bergen-Belsen, incrollabile nella sua fede insieme con Margot, di cui diventa sostegno e conforto e dalla quale rimarrà separata solo per poche ore, prima di riappacificarsi con Dio.

    Se avesse potuto continuare a scrivere, quali sentimenti avrebbe confidato al suo diario e quali parole avrebbe usato per descrivere l'impossibile? Che cosa avrà provato realmente in quei momenti di disagio e di disperazione? Sarebbe riuscita a mantenere quel filo di ottimismo nei confronti della vita e a conservare quella sua voglia di vivere e godere della natura?

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