LE PAGINE BIANCHE DI ANNE FRANK

sabato 14 novembre 2015

IL DIARIO DI MARGOT / parte prima

Un saluto a tutti. Oggi il Post è un po’ più lungo del solito, nonostante l’abbia diviso in due (il prossimo sarà pubblicato sabato venturo), ma è molto importante perché parleremo di Margot e dei rapporti che intercorrevano tra le due sorelle Frank. E’ piuttosto facile evincere il pensiero di Anne, nei confronti della sorella maggiore, leggendo le pagine del suo Diario. Anne certamente provava per lei un profondo legame d’amore, le voleva davvero molto bene, ma nutriva forse un po’ di invidia per la predilezione con cui i genitori inconsapevolmente trattavano la primogenita, apparentemente più tranquilla e giudiziosa; più che invidia, forse, si trattava di gelosia. Ma Anne era diversa, si ribellava a questo tipo di stereotipi che l’avrebbero allontanata dal suo modo di essere. Per quel che riguarda Margot, invece, non si sa nulla, ma evidentemente non poteva che provare un sentimento di tenerezza e di affetto profondo, ma sono certo che reclamasse mancanza di complicità nei rapporti con la sorella desiderando maggiore affinità e un maggior coinvolgimento emotivo. Ecco le uniche righe dove si può leggere quale fossero i pensieri e i sentimenti di Margot Frank, così come ci vengono riportati da Anne nel suo Diario. Diario di Anne Frank Una prova della bontà di Margot; questa lettera che ho ricevuto oggi, 20 marzo 1944: "Anna, quando ieri ti ho detto di non essere gelosa di te, ero sincera solo a metà. Il fatto è questo, che io non sono gelosa né di te né di Peter. Mi dispiace solamente di non avere ancora trovato, io, nessuno a cui confidare i miei pensieri e i miei sentimenti; e certamente per ora non lo troverò. Ciò non significa che io invidi voi due perché siete divenuti amici. Vi mancano già troppe cose, qui, che per tutti gli altri sono fuori discussione. D'altra parte sono sicura che con Peter non sarei mai andata troppo avanti, perché sento che avrei bisogno di trovarmi su di un piede d'intimità con colui che dovesse diventare mio amico. Dovrei avere la sensazione che egli mi comprenda, anche senza che io gli dica molto. Ma allora dovrebbe essere una persona a cui io riconosca una superiorità spirituale su di me, e questo non è certamente il caso di Peter. Fra voi due invece posso benissimo pensare che sia Peter ad avere la posizione preminente. Non ti devi dunque affatto rimproverare di avermi tolto qualche cosa o di fare qualche cosa che spetterebbe a me; non sarebbe vero. Tu e Peter non avete che da guadagnare, frequentandovi." ieri sera ho ancora ricevuto questa lettera da Margot: "Carissima Anna, dopo la tua lettera di ieri ho la sgradevole impressione che tu provi dei rimorsi di coscienza quando vai a lavorare o a parlare con Peter; ma non ce n'è motivo. Nel mio intimo sento che qualcuno avrà diritto un giorno alla mia confidenza, ma per ora non tollererei Peter a quel posto. E' proprio così come tu scrivi: io considero Peter una specie di fratello, ma un fratello minore; è come se avessimo emesso delle antenne l'uno verso l'altro cercando un contatto affettuoso e fraterno fra i nostri sentimenti, che forse si stabilirà più tardi e forse mai; finora siamo ben lungi da ciò. Non occorre dunque che tu abbia alcuna pietà di me. Goditi quanto più puoi la compagnia che ti sei trovata." Segue poi una cascata di pensieri di Anne a proposito dei rapporti con la sorella maggiore: “Mamma, Margot e io siamo ritornate buone amiche; così va molto meglio. Ieri sera Margot e io ci siamo sdraiate insieme sul mio letto; si stava molto allo stretto, ma era divertente. Mi chiese se potrà poi leggere il mio diario. Io dissi: «Qualche pagina sì» e le domandai del suo, che anch'io vorrei leggere. Poi venimmo a parlare del futuro. Io le domandai che mestiere vorrà fare, ma lei non lo vuol dire e ne fa un gran mistero. Mi pare che propenda per l'insegnamento; non so se ho indovinato, ma credo di sì. Davvero, non dovrei essere così curiosa!” “Ho domandato a Margot se mi trova molto brutta. Dice che ho l'aria buffa e dei begli occhi. Piuttosto vago, non trovi?” “Per l'ennesima volta ho bisticciato colla mamma; purtroppo non andiamo d'accordo, e non m'intendo nemmeno con Margot. Sebbene nella nostra famiglia non avvengano scenate come quelle di sopra, è un pezzo che io non mi trovo più bene. Le nature di Margot e di mamma mi sono estranee; comprendo le mie amiche meglio di mia madre. Che peccato!” “Certa gente sembra provare uno speciale piacere ad educare, oltre ai propri figli, anche quelli degli altri. I Van Daan sono fra questi. Margot non ha bisogno di essere educata; è la bontà, l'amabilità, la bravura fatte persona, ma io ho preso abbondantemente la sua parte di cattiveria.” “Papà si lava nell'ufficio privato, mamma in cucina, dietro il paravento della stufa; Margot e io abbiamo scelto come luogo dei nostri sguazzamenti l'ufficio verso strada. Sabato pomeriggio chiudiamo le tendine, poi ci laviamo al buio, mentre quella che non è di turno guarda fuori della finestra attraverso un buco della tendina, e se la gode a osservare quant'è buffa la gente.” “Mamma è terribilmente nervosa e ciò è sempre molto pericoloso per me. E' un caso se il babbo e la mamma non strapazzano mai Margot e tutto ricade su di me?” “Voglio loro bene soltanto perché, dopo tutto, sono mamma e Margot. Con papà è un'altra cosa. Se egli preferisce Margot, approva ciò che fa Margot, loda Margot e accarezza Margot, io mi rodo, perché vado pazza per papà. E' il mio grande modello, a nessuno al mondo voglio bene quanto a papà.” “Egli non si rende conto che tratta Margot differentemente da me. Margot è la più brava, la più cara, la più bella, la più buona. Ma anch'io ho qualche diritto a esser presa sul serio. Sono sempre stata il pagliaccio e la briccona della famiglia, ho sempre dovuto espiare doppiamente i miei misfatti, subendomi i rimproveri e soffrendo la mia disperazione interiore.” “Ti confesso che non voglio assolutamente diventare come Margot, è troppo fiacca e indifferente, si lascia persuadere da tutti e cede in ogni cosa. Io voglio essere un po' più forte di carattere. Ma queste teorie me le tengo per me; sarei molto derisa se me ne servissi per giustificare il mio contegno.” “Margot è tanto cara e vorrebbe essere la mia confidente, ma io non posso dirle tutto. E' cara e buona e bella, ma le manca la disinvoltura necessaria per conversare di argomenti più profondi; mi prende sul serio, troppo sul serio e si preoccupa molto della sua stramba sorellina; qualunque cosa io dica mi guarda con aria inquisitiva e pensa: "E' una commedia o dice davvero?". Ciò avviene perché siamo sempre insieme e io non ho piacere che il mio confidente mi sia sempre d'attorno.” “Ieri sera Margot disse: «Trovo molto noioso che, se qualche volta ti capita di sospirare col capo appoggiato sulla mano, tutti ti domandano se hai mal di testa o se non ti senti bene”. “Frattanto un'ombra è caduta sulla mia felicità. Già da un pezzo pensavo che anche Margot avesse simpatia per Peter. Fino a che punto gli voglia bene non lo so, ma ne sono molto seccata. Ogni volta che m'incontro con Peter debbo darle un grande dolore, e il bello è che riesce a dissimularlo perfettamente. So che io mi dispererei per la gelosia, ma Margot dice soltanto che non occorre che io abbia pietà di lei. «Dev'essere spiacevole per te far la parte del terzo incomodo» aggiunsi io. «Ci sono abituata» rispose con amarezza.” Se è vero che anche Margot teneva un diario, e ce lo dice Anne il 16 ottobre del 1942: “Mi chiese se potrà poi leggere il mio diario. Io dissi: «Qualche pagina sì» e le domandai del suo, che anch'io vorrei leggere.”, non ne è mai stata trovata alcuna traccia. Miep, evidentemente, raccolse dal pavimento della stanza dei Frank, di fretta e furia nel terrore che i soldati tornassero, solo i quaderni e i fogli di Anne. Non ebbe dunque il tempo di esplorare per bene il mobilio e gli armadietti a muro dove probabilmente era nascosto anche il diario di Margot. Sabato prossimo, quindi, per fare un regalo a tutti gli appassionati della storia e per onorare la memoria di Margot, cresciuta all’ombra di Anne e troppo spesso -e ingiustamente- trascurata dalla storia, vi farò leggere quello che ho pensato di inserire ne “Le pagine bianche di Anne Frank” e cioè un brano che idealmente potrebbe far parte proprio di quel diario perduto di Margot.

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