LE PAGINE BIANCHE DI ANNE FRANK

sabato 21 novembre 2015

IL DIARIO DI MARGOT / parte seconda

Riprendendo l’ultimo paragrafo dello scorso post, per fare un regalo a tutti gli appassionati della storia e per onorare la memoria di Margot, cresciuta all’ombra di Anne e troppo spesso -e ingiustamente- trascurata dalla storia, vi farò leggere oggi quello che ho pensato di inserire ne “Le pagine bianche di Anne Frank” e cioè un brano che idealmente potrebbe far parte proprio di quel diario perduto di Margot. Il libro è ormai alla fine……Margot è da poco passata a miglior vita e prima di salire in cielo appare in sogno ad Anne, per salutarla nell’attesa che possano presto ricongiungersi insieme alla madre, che è già giunta in paradiso, prima delle sue bambine………. Tratto da “Le Pagine Bianche di Anne Frank” Mercoledì 20 marzo 1945 (prime ore del mattino) «Anne! Anne! Anne, sono io, Margot! Ascoltami, ti prego! Prima che il mio spirito abbandoni per sempre questo limbo, vorrei provare a districare alcuni nodi che mi hanno legato a te durante la mia esistenza precedente; nodi da sciogliere prima di raggiungere i nostri cari, Lassù. Devi sapere che non c’è forza più grande di quella che può unire due persone dello stesso sangue. Comunque siano andate le cose tra di noi, nutrivo un grande affetto per te e sono convinta che fosse una cosa reciproca. Me lo hai dimostrato in quest’ultimo lungo martirio che abbiamo condiviso insieme. Io non ti voglio bene per quello che hai fatto, oppure per quello che hai pensato di me. Io ti voglio bene e basta! Sappi che ti ho sempre preso sul serio e qualunque cosa tu facessi, oppure dicessi, mi dava sempre un motivo per riflettere. Certo, a volte sembrava che ti guardassi strano, ma interiormente provavo una grande ammirazione per la tua allegria e per la tua presenza di spirito. Per la tua libertà d’animo, la straordinaria vitalità, l’arguzia, la fantasia e infine per il coraggio di affrontare anche le questioni più importanti con una buona dose di sfacciataggine, che a me è sempre mancata. Se si potesse dare una lode a una sorella, di sicuro io l’avrei data a te, anche per la spontaneità, per la vivacità, la gioia di vivere e l’amore che nutrivi nei confronti della natura. Ero io a sentirmi più estranea e distaccata da te; se solo tu fossi riuscita a guardare le cose da un’altra prospettiva, i rapporti tra di noi sarebbero andati molto meglio. Non devi credere che non fosse di mio interesse sapere di te, delle tue cose, di quali ambizioni avessi e di quali fossero i tuoi sentimenti. Non devi pensare che i miei comportamenti nei tuoi confronti fossero dettati da superficialità, quanto piuttosto da riservatezza e discrezione. Non è che volessi essere la prima della classe per egocentrismo o per manie di protagonismo, questo lo sai anche tu. Era solo un modo per far sapere agli altri che, oltre ad Anne, esisteva anche Margot Betti Frank. Credi sia stato facile, per me, recitare la parte della sorella maggiore, quella matura, sempre sicura di sé, equilibrata e indifferente a tutte le beghe di famiglia? Quei comportamenti nascevano dai già precari rapporti tra te e la mamma e dagli sbalzi d’umore di quegli squilibrati dei Van Pels. Non avrei per nulla al mondo contribuito a fomentare quegli animi, già saturi e in ebollizione. Ecco, quindi, che la “Signorina Margot” si nascondeva, diventava diafana, trasparente, una muta spettatrice di quel dramma teatrale già fin troppo doloroso. Anch’io trovavo davvero insopportabile che nell’Alloggio non si potesse neanche respirare, senza che ti domandassero se stessi bene o se fosse successo qualcosa. Sono sicura che su moltissimi argomenti, Annina mia, la pensassimo esattamente alla stessa maniera: sull’amicizia, per esempio o sull’amore, sul matrimonio, e sull’onestà. Perdonami per quelle volte che non sono riuscita a rimanere neutrale, perdendo il controllo dei nervi; ero umana anch’io! Tu sei sempre stata il miglior giudice di te stessa, hai sempre lamentato le tue tante imperfezioni. Ma non erano imperfezioni, sai, bensì segni distintivi, decorativi, della tua bella personalità. Non è forse vero che in ciascuna pianta ogni fiore è diverso dall’altro? Tu hai mai visto un fiore brutto? E ti ricordi di quella volta che mi chiedesti se ti trovavo carina? Tu lo sai bene, Anne, che la bellezza esteriore serve a ben poco, è effimera e si consuma in fretta. D’altra parte, chi tra noi due riscuoteva più successo? Chi era sempre accerchiata da pretendenti e ammiratori? Non avevi che l’imbarazzo della scelta, mentre io, nella mia breve vita terrena, non ho trovato nessuno che fosse attratto dalla mia timidezza e dalla mia indolenza. Ti confesso che mi sarebbe piaciuto stringere un’amicizia con Peter, ma eravamo già così pochi tra quegli angusti spazi in Prinsengracht e non avrei voluto mai, per nulla al mondo, “romperti le uova nel paniere”. Si vedeva che nutrivate l’uno per l’altra un sincero sentimento di amicizia. Vi siete aggrappati all’unico tram che passava di lì e non ci sarebbe stato un posto anche per me. Non era una questione di gelosia, come ti scrissi, ma di solitudine. Nell’Alloggio non ero né carne né pesce, né adulta né ragazzina, una posizione davvero scomoda, non credi? Tutti davano per scontato che tutto andasse bene, che accettassi di buon grado il ruolo di sorella maggiore, matura, equilibrata, rispettosa, consenziente, senza considerare che in fondo ero anch’io un’adolescente, con i miei desideri e le mie necessità. E in questo, purtroppo, non ho trovato conforto neanche in te, ma non te ne faccio una colpa. Abbiamo dovuto rinunciare tutt’e due a troppe cose che gli adulti avevano già vissuto e ricevuto dalla vita. Abbiamo sguazzato insieme nella vasca da bagno della nostra casa di Francoforte e tra le onde del mare di Zandvoort, poi nella tinozza dell’ufficio di Papà e infine nel fango dei campi di concentramento, ma non rimpiango niente e non avrei mai voluto una compagnia diversa dalla tua. Reclamo, piuttosto, un ruolo che avremmo potuto interpretare, dal quale avremmo certamente tratto entrambe dei benefici: il ruolo di due amiche, oltre che di sorelle. Tu sai bene che un’amica sincera, vera, pura nei sentimenti, può essere una fedele compagna, migliore anche di una sorella. Questo, purtroppo, non l’ho potuto avere e rimarrà per sempre nell’elenco dei miei desideri in sospeso. Sai, anch’io come te ho una lunga lista di aspirazioni incompiute, ma che possiamo farci? La vita ha deciso per noi. Qui però avremo tutto il tempo di recuperare. Sono sicura che c’è una bilancia, in questo Aldilà, che sistema tutti i conti inevasi, pareggiando con equità i debiti e i crediti di ciascuno. In questo momento mi trovo in un posto bellissimo, non saprei descrivertelo a parole. Pensa ai luoghi in cui siamo state negli ultimi mesi, rovesciali al contrario, trasformando tutte le cose orribili in bellezza e armonia, poi moltiplica il risultato per diecimila. Forse capirai, o forse no. Bisogna esserci, per comprendere. Ma non sentirti dispiaciuta per me. Non posso dirti altro, sennonché mille arcobaleni ti aspettano e proprio uno, in questo momento, mi sta indicando la strada verso una Luce bellissima. Non c’è nulla di più meraviglioso che abbia mai visto sulla Terra o che sia paragonabile a questa visione. Mi sento in pace, serena e felice, provo come una sensazione di completezza. Quando arriverà il tuo turno, te ne accorgerai. Qui sarai una piccola dama, ti sentirai come una regina in Paradiso. Tutto il peso delle miserie umane svanirà e lieviterai verso una nuova dimensione, completamente diversa da quella cui sei abituata, dove non esiste la morte, non ci sono ingiustizie, dolori, mediocrità. Nessuna ombra è in grado di oscurare quella Luce che adesso ho davanti e che mi penetra sempre più dentro, confondendosi con me. E’ tutto proprio come volevi tu. Allora dovrai trovare solo il coraggio di lasciarti andare, per farti guidare qui da Noi. E’ così, Anne. Anche la mamma è con me, è venuta a prendermi! Non disperarti, ti prego: se tu potessi vedere quant’è bello tutto quello che ci circonda, i colori, gli spazi immensi, e quella Luce…non piangeresti! Le cose di prima sono così piccole al confronto e stanno sbiadendo pian piano. Di te mi rimane l’affetto e l’amore che abbiamo condiviso insieme: nella gioiosa attesa che ci riuniremo, io ti ricorderò sempre come quella “Bimba sgusciata dal letto, con in mano un cuscino e un fazzoletto”…» Ciao, Anne. “Testo protetto da Copyright; ISBN : 9788891096326”

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