LE PAGINE BIANCHE DI ANNE FRANK

domenica 21 giugno 2015

Chi ha tradito i clandestini?

Le teorie che si sono succedute negli anni, formulate sia dai protettori dei rifugiati di Prinsengracht, sia dalle autorità olandesi, furono molteplici. Lo stesso Otto Frank non riusciva a spiegarsi come fosse possibile che, dopo oltre due anni, fosse stato scoperto il loro Alloggio segreto. Nel mio libro, anche Anne torna con i suoi pensieri a quegli avvenimenti, formulando delle ipotesi: "A proposito di reclusione, spesso ripenso al giorno dell'arresto e non faccio che chiedermi quali possano essere le ragioni che abbiano spinto qualcuno a tradirci. Questioni personali? Ragioni legate alla religione? Convinzioni politiche oppure ideologiche? E se fosse stato solo per soldi? Se l’infedele fosse un padre di famiglia disperato, che per pochi fiorini ha potuto sfamare i suoi figli un giorno di più? Lo giustificheremmo, oppure al suo posto ci saremmo comportati diversamente? Chi, in piena coscienza, potrebbe comunque sentirsi a posto? Non è facile dare una risposta. Volendo comunque ipotizzare il nome della spia, punterei il dito su Van Mareen, il nuovo magazziniere dell’Opekta. E' stato sospettoso e ficcanaso sin dal primo giorno che fu assunto per sostituire il padre di Bep, anche se, a dire il vero, erano in molti a conoscere il nostro segreto. Sono sicura, infatti, che i vari fornitori da cui Miep faceva la spesa, non possano non aver pensato che stesse nascondendo degli ebrei. Qualcuno potrebbe averci intravisto nella penombra, di sera, attraverso le tende; oppure, a segnalare la nostra presenza, potrebbero essere stati i vari visitatori notturni che sono venuti a rubare nell'ufficio di Kleiman. Infine, non posso dimenticare quei ragazzini che, nella primavera dell'anno scorso, si sono arrampicati dal giardino fino alla finestra del magazzino. Ho sempre sperato, in cuor mio, che non mi avessero visto dietro le tende, ma non ho avuto mai il coraggio di parlare dell'episodio agli altri. Possibile che dopo più di un anno, abbiano tirato fuori la loro scoperta parlandone con qualcuno? Non c'è dubbio che, se così fosse, io sarei l'unica vera responsabile di tutto questo disastro! Sarebbe una colpa tutt’altro che trascurabile, non ti pare? Comunque sia, probabilmente era questo il nostro destino. Il nascondiglio ci ha permesso di salvarci dalle razzie dei tedeschi ed io ho avuto la possibilità di continuare a scrivere il mio diario. Quante altre ragazze ebree della mia età hanno avuto la stessa fortuna? A domani." Come Anne immagina, è possibile che qualcuno nelle immediate vicinanze dell’Opekta si fosse insospettito: i vari commercianti da cui Miep andava a comprare, oltre ai vicini e ai dirimpettai, che non possono non aver notato le grosse quantità di cibo acquistate o delle ombre dietro i vetri la sera. Un'altra ipotesi è stata formulata riguardo i ladri che, nel corso dei due anni, hanno visitato gli uffici di notte. In ogni caso, una dei maggiori indiziati, fu proprio il magazziniere Van Mareen che, sospettoso sin dall’inizio, posizionava delle trappole per trovare evidentemente conferme ai propri sospetti. Le indagini furono molteplici, così come gli interrogatori, che non portarono mai a nulla. Recentemente è stata formulata un’altra ipotesi. Riporto integralmente il testo dell’articolo ripreso da www.Reporternuovo.it Direttore: Roberto Cotroneo Anna Frank: tradita dalla sorella di chi la proteggeva _______________________________________ In un libro nuove ipotesi sulla fine della famiglia ebrea. A consegnarli alla Gestapo sarebbe stata Nelly Voskuijl, sorella di Elisabeth, che nascose ad Amsterdam i Frank di Eugenio Murrali 9 aprile 2015 ________________________________________ Nuove ipotesi e nuovi misteri sulla fine della famiglia Frank e di altri quattro ebrei nascosti nel magazzino al 263 di Prinsengracht, ad Amsterdam. Maurizio Molinari, sulla Stampa di oggi, dà notizia di un libro, Bep Voskuijl, Het Zwigen Voorbij (Bep Voskuijl, Basta silenzio), pubblicato questa settimana nei Paesi Bassi. Gli autori dell’indagine sono il cronista Jeroen De Bruyn e Joop van Wijk, figlio di Elisabeth (“Bep”) Voskuijl, la donna che aiutò a nascondere i Frank. Dopo l’ascesa di Hitler, nel 1933, l’autrice del celebre diario - Il diario di Anna Frank, tradotto in decine di lingue – si trasferisce con la famiglia ad Amsterdam, dove il padre, Otto Frank crea la Opekta, un’azienda che fabbricava prodotti per fare la marmellata. Nel 1937, “Bep” viene assunta nell’industria e, quando i Paesi Bassi vengono occupati dai nazisti, contribuisce a proteggere gli ebrei del quartiere, mentre sua sorella Nelly Voskuijl inizia a collaborare con la Gestapo. La tesi del libro è che proprio Nelly abbia denunciato la presenza degli ebrei nel magazzino dell’Opekta, che aveva due piani il cui accesso era dissimulato da una libreria. Lì per due anni – dal 1942 al 1944 – si nascosero i Frank insieme al dentista Fritz Pfeffer e a tre componenti della famiglia Van Pels. Negli anni le indagini si erano concentrate su diverse figure, in particolare sul magazziniere Willem Van Maaren. Tuttavia la responsabilità dell’uomo non è mai stata dimostrata. Otto Frank era invece riuscito a scoprire che a comunicare il nascondiglio alla Gestapo di Amsterdam con una telefonata era stata una voce di donna. Gli autori hanno analizzato le testimonianze di alcune persone vicine a Nelly, che si sarebbe rivolta alla sorella Bep con una frase come “Vattene ora, vai da quei tuoi ebrei…”. Altro dato a supporto della tesi è la scomparsa della corrispondenza tra Otto Frank e Elisabeth, dove forse la donna poteva aver accennato alla sorella quale autrice della denuncia. Secondo Joop van Wijk la madre Bep era infatti consapevole del ruolo avuto da Nelly nella cattura dei Frank. L’uscita del libro segue di qualche giorno il comunicato del museo di Amsterdam secondo cui Anna e la sorella Margot Frank sarebbero morte di tifo nel lager di Bergen-Belsen non a marzo, ma a febbraio del 1945, ben due mesi prima di quella liberazione che non hanno mai visto. A questo punto, avendo menzionato il magazzino, non posso non pubblicare un paio di foto del mio plastico, spero che vi piacciano. A presto!

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