LE PAGINE BIANCHE DI ANNE FRANK

venerdì 19 giugno 2015

OPPURE COMINCIAMO DALLA FINE?

Non si conosce la data esatta del decesso delle sorelle Frank, così come di migliaia di altre vittime innocenti come loro. Nella maggior parte dei casi si fece ricorso a una meticolosa ricostruzione degli eventi, a stime e dichiarazioni di sopravvissuti. Nel caso delle nostre amiche, si giunse a collocare il loro decesso tra la metà e la fine del marzo 1945. Recentemente qualcuno ha ipotizzato che il decesso di Anne e Margot dovrebbe essere anticipato di diverse settimane, in relazione alla comparsa dei primi sintomi della malattia che le ha uccise, il Tifo. Sia come sia, per concludere la mia storia, io ho voluto ipotizzare che la povera Annelies, dopo tante vicissitudini, abbia lasciato la sua vita terrena il 20 marzo del 1945 e questo per diverse ragioni. La prima: perché esattamente otto anni dopo, il 20 marzo 1953, la sua amata nonna Alice l’avrebbe finalmente raggiunta in cielo. La seconda: Anne amava la primavera, stagione di rinascita. Ebbene, l’equinozio di primavera di quell’anno avvenne proprio alle ore 23.30 del 20 Marzo. La terza: anche Herbert –figlio di Alice e fratello di Otto Frank- si è ricongiunto a loro il 20 marzo 1987. E perché non ricordare che Stephan, fratello di Buddy Elias -l’amatissimo cugino di Anne deceduto anch’egli lo scorso mese di marzo- era nato il 20 dicembre, cioè lo stesso giorno di nonna Omi Alice Stern? Incredibile ma vero! Ed io credo fermamente che ci sia un significato nella concatenazione di tutti questi eventi, tanto che ho voluto metterli insieme, per dare loro un significato. Ecco un altro estratto dal libro:
Mercoledì, 20 marzo 1945, infermeria Ore 23.25, primavera Cara Kitty, non ho davvero più nulla da riferirti, se non il sollievo che sto provando all’idea di abbandonare tutte queste afflizioni e il desiderio di riabbracciare al più presto i miei cari. Dopo quello che mi ha detto Margot, quest’altra vita che mi sta aspettando non mi fa paura. E non ho neppure più nulla da chiederti, nemmeno se tu sia in grado di dirmi con quali armi si vincerà questa guerra, perché sono sicura di avere già la risposta. Chiunque partecipi a un conflitto armato è già sconfitto in partenza, poiché non esiste alcun tipo di vantaggio o di profitto, e nessuna ideologia o alcuna dottrina religiosa che potranno mai giustificarne l’approvazione. Ma non sarà certo con i fucili, né con i carri armati e neanche con i missili, che si riuscirà a fermare. Sarà solo con l’amore e con la fede… e finché non ce ne sarà abbastanza sia dell’una sia dell’altra, non ci sarà mai la pace su questa bella Terra. Tu, mia cara dolce amica, sii sempre un raggio di sole nel buio di questi tristi giorni per l’umanità. Per me il combattimento è ormai al termine e presto sarò di nuovo insieme alla mia famiglia, ai miei amici, così tutto tornerà come prima. Solo adesso che la mia mente è serena, mi è finalmente chiaro il significato di quelle parole terribili, gelide e beffarde, affisse sul cancello di Auschwitz. Adesso, solo adesso, finalmente ho compreso perché “Il lavoro rende liberi”. La risposta l’ho sempre avuta davanti agli occhi, tatuata sul braccio come segno del mio destino. Da subito avrei dovuto comprendere il significato di quei numeri: grazie al suo lavoro, ad Anne Frank, il 20 3 45, sarebbe stata resa finalmente la libertà! Chi l’avrebbe mai detto? La “Ragazzina del diario” sta finalmente per smettere di scrivere. Che cosa rimarrà delle cose che ha fatto e di quelle che ha scritto? Sarà il futuro a dirlo e rimarranno solo delle “pagine bianche” che qualcun altro riempirà al posto suo. Forse davvero qualcun altro porterà a compimento il mio diario, dando un seguito alla mia storia. Ciao, Kitty. Con queste ultime parole, anche l’ultima “pagina bianca” del diario terreno di Annelies Marie Frank è completa. Certamente adesso ne starà scrivendo un altro da lassù, citando magari ciascuno di noi che siamo divenuti suoi amici e non l’abbiamo dimenticata. Prima di salire in cielo, Anne ha capito che l’unica libertà cui si riferiva la scritta del cancello di Auschwitz è la morte. Poi rivolge la sua ultima preghiera a Dio…
La bellissima foto è proveniente dal sito: http://kids.britannica.com/comptons/art-166936/A-memorial-to-Anne-Frank-and-her-sister-Margot-Frank

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