LE PAGINE BIANCHE DI ANNE FRANK

sabato 13 giugno 2015

UNA PAGINA DEL LIBRO: LE PAGINE BIANCHE DI ANNE FRANK DI DARIO PEZZELLA

Dario Pezzella Cara Kitty, sono rimasto stupito e ammirato di tutte le lodevoli iniziative promosse dall’Associazione “Un ponte per Anne Frank” e vorrei anch’io parteciparvi, con l’analogo spirito che vi spinge a divulgare la storia di Anne Frank e della Shoah, affinché nessuno dimentichi. Orbene, dopo aver letto solo in età matura il Diario più famoso della storia, ne sono rimasto folgorato, tanto che ho voluto allargare le mie conoscenze sull’autrice e sulla sua famiglia. Per farla breve, non so come e non so perché, sono riuscito a portare a termine un’impresa che ha dell’assurdo: ho osato scrivere il seguito del Diario di Anne Frank e, proprio come il suo primo Diario regalo del padre Otto, gliene farò idealmente dono il prossimo dodici giugno, in occasione del suo ottantaseiesimo compleanno. Il libro si intitola: “Le pagine bianche di Anne Frank” e sarà pubblicato su “www.ilmiolibro.it”. Vorrei presentartene uno stralcio, in modo che se ne possa capire il senso e l’impostazione. Il ricavato netto di questa edizione sarà devoluto proprio all’Associazione “UN PONTE PER ANNE FRANK”. Non ho velleità a riguardo, consideralo solo un atto di amore nei confronti di Anne, che si è impossessata del mio cuore. Mercoledì 17 febbraio 1943 Ieri era il sedici febbraio ed è stato il compleanno di Margot. La mia cara sorellina ha compiuto diciassette anni ed è sempre più prossima all’età adulta. Devo dire che in questo è stata molto precoce dimostrando, sin dalla pubertà, di essere riuscita da subito a raggiungere un certo equilibrio e soprattutto la maturità, cosa che non è ancora riuscita alla sottoscritta! Per il suo primo genetliaco in clandestinità non è stata trattata poi tanto male: io l’ho coccolata preparandole la colazione e portandogliela a letto. Da Miep ha ricevuto una torta di mele, da mamma una sottoveste con dei calzettoni, un quaderno per il suo diario da Kleiman, un sacchetto di noci da Peter e per finire delle vitamine, un libro di ostetricia e un kit per la pulizia degli occhiali. Al momento di spegnere le candeline, in considerazione della scarsità di regali, le è stato chiesto di esprimere un desiderio: non di quelli che però sono congiunti a generiche aspirazioni future, nossignore, ma di quelli riguardanti un’ambizione immediata e concreta, da esaudire con la gentile collaborazione di tutti gli inquilini. Siamo rimasti tutti stupiti dalla fantasia di Betti, tanto è stata audace nella richiesta! Ma ormai avevamo promesso e le promesse vanno mantenute ad ogni costo! Per pura combinazione, il suo compleanno quest’anno è capitato giusto a cavallo tra il “digiuno di Ester” e “Purim” -la Festa delle Sorti- che è la più gioiosa delle ricorrenze ebraiche. In molte comunità c’è la consuetudine di banchettare con cibi e dolci prelibati e i bambini amano travestirsi un po’ come si fa durante il Carnevale. Prendendo al volo questa fortunata coincidenza, Margot ha deciso che il giorno dopo -che poi sarebbe oggi- tutti i pensionati del retro-bottega di Prinsengracht si sarebbero dovuti scambiare i propri ruoli per l’intera giornata, lasciando alla “sorte” la scelta dei travestimenti, da eseguirsi con lo scambio vero e proprio degli abiti di scena! Mi è parsa da subito un’idea divertentissima, per quanto imbarazzante potesse essere per gli adulti. Già immaginavo Petronella nei panni della sua più impertinente antagonista, Anne. Tra gli adulti c’è stato un momento di panico, ho letto nei loro occhi un lampo di preoccupazione e d’impaccio. Ma tant’è, il latte ormai era versato! Abbiamo scritto dei bigliettini con i nostri nomi, affidando a Peter l’onere della scelta, pescandoli dal cappello di papà. Il destino si è così pronunciato: io avrei preso il posto di mia sorella, Pim quello di Kerli, mamma si sarebbe scambiata i panni di Putti e lo stesso avrebbero fatto Peter e Pfeffer. Credo che la permuta peggiore sia stata di gran lunga quella toccata a mio padre, che ha dovuto indossare i vestiti di Petronella e occuparsi delle faccende domestiche! In generale c’è stato da morire dal ridere, soprattutto quando ci siamo rimirati l’un con l’altro, come in uno specchio magico. Pfeffer, nei sacrificatissimi abiti di Peter, non riusciva a muoversi, a evitare strappi indesiderati, ma l’imbarazzo più grande è stato vedere Pim e Van Pels nei panni delle due massaie e a piedi scalzi, per giunta! Io sono stata condannata a tacere per gran parte del giorno, per essere fedele all’indole e al comportamento di Margot, ma in realtà ho riso tutto il tempo delle buffe smorfie di papà, che incarnava perfettamente il personaggio scorbutico della madama. Anche Putti Van Pels si è dato da fare, d’altra parte non ho mai taciuto che quand’è di buon umore, riesce a essere un’ottima compagnia! L’unico che non ha reso onore al festeggiamento è stato il serissimo dott. Pfeffer: non ha fatto che sbuffare, mantenendo il broncio fino all’ora di cena…che individuo noioso! Insomma, ci siamo divertite moltissimo, è stato forse il giorno più allegro da quando viviamo in clandestinità e per diverse ore siamo riusciti a tenerci alle spalle gli alleati, le bombe e la guerra!

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