LE PAGINE BIANCHE DI ANNE FRANK

mercoledì 17 giugno 2015

Vi racconto com’è andata

Il 20 giugno 2012 (esattamente settanta anni dopo che Anne ha inaugurato il suo Diario), me ne tornai a casa con un piccolo block-notes, di quelli talmente ridotti da stare in una mano. Intendevo riportarci tutti i pensieri più belli del Diario di Anne Frank, che avevo appena finito di rileggere per l’ennesima volta; tuttavia, la prima e unica cosa che scrissi quel giorno fu un mio pensiero, immaginando che fosse di Anne Frank e che poi è quello riportato oggi sul retro della copertina del mio libro. Il giorno dopo, andando al lavoro, ebbi l’incidente con la moto; così, dopo l’ospedale, alle 14.30 mi ritrovai tutto fasciato fuori il balcone di casa e pensai: “E adesso, che ci faccio 2 mesi qui fuori?”…… Ripresi il blocchetto e cominciai a scrivere, disteso sulla sdraio, cercando di immaginare quali pensieri preziosi ci avrebbe lasciato Anne se avesse potuto continuare a scrivere; il tutto senza uno scopo preciso, solo per impegnare il tempo e senza immaginare quello che ne sarebbe venuto fuori! Insomma, il mio libro l’ho scritto con carta e penna, proprio come Anne! Solo quando tornai a lavorare, durante le pause pranzo, riportai nel PC quanto scritto sul block-notes e su due quaderni di "Hanna" Montana (ahaaha, giuro, non ci avevo mai pensato, forte eh?!), regalatimi da mia figlia. Quindi posso tranquillamente affermare che, senza l’incidente, questa cosa non avrebbe mai visto la luce! Solo un'ultima cosa, a dimostrazione di quanto questo mio lavoro non sia proprio una utopia. Riporto il link di un articolo, pubblicato su www.lastampa.it, relativo alla pubblicazione di un libro che in America ha avuto successo, e che descriveva una Anne Frank divenuta in vecchiaia "schietta, diretta, egoista". www.lastampa.it/2012/08/26/cultura/e-se-cinquanta-sfumature-l-avesse-scritto-anna-frank-B1mNqP9A28kOxc6pVbdpDO/pagina.html Non credo che tutto ciò sarebbe realmente accaduto. La "sorellastra postuma" di Anne e Margot, Eva Schloss, nel suo libro "Sopravvissuta ad Auschwitz", dopo la tragedia dei campi di concentramento ha dichiarato di essere divenuta atea. Ma io insisto, e anzi, ripeto con certezza: non credo che ciò sarebbe capitato ad Anne. E' questa la sintesi del mio Diario, che è la produzione interiore di tutta la mia vita. Un ultimo appunto: sono consapevole che questo blog, essendo scritto in corsivo, può risultare un po’ più ostico da leggere e quindi da seguire………..ma consideratelo un ulteriore tributo ad Anne Frank. E’ una mia precisa scelta che sia scritto così, proprio come il Diario della nostra amica. Vi lascio con un paio di foto della scuola che frequentava, che ho fatto personalmente ad Amsterdam un paio di anni fa. Vi Assicuro che da vicino è molto suggestiva, anche perché, come vedete, sui muri ci sono le scritte in corsivo del suo Diario. A presto!

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